PIANO DEL COLORE
FINALE LIGURE
PIANO DEL COLORE BOERO PER FINALE LIGURE (SV)
PIANO DEL COLORE BOERO PER FINALE LIGURE: BOERO PROTAGONISTA DEL RECUPERO DELLE FACCIATE DEL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO
Il piano del colore Boero per Finale Ligure, con le diverse gamme cromatiche di progetto, è stato elaborato mantenendo le cromie esistenti idonee, riproponendo i colori storici e inserendo tonalità diffuse in ambiti simili. Tra gli strumenti più rilevanti si segnalano la catalogazione del patrimonio immobiliare di interesse storico-artistico e ambientale.
Finalmarina, Finalborgo e Finalpia sono i tre borghi che, insieme, costituiscono l’attuale comune di Finale Ligure e hanno come stemma quello dei Marchesi Del Carretto, in ideale continuità storico-culturale. Finalmarina è un ampio borgo affacciato sul mare. Finalborgo è un insediamento fortificato posto nell’immediato entroterra. Caratteristica distintiva di Finale e delle sue facciate è la ricchezza cromatica complessiva dell’edilizia, con compresenza di tutti i tipi di finiture: facciate a rilievo (a stucco), dipinte e semplici tinteggiature. Partiture dipinte e plastiche sono quasi sempre in sintonia stilistica e di repertori decorativi.
I caratteri di tinteggiature e facciate dipinte liguri seguono i materiali, le forme e i colori tipici dell’architettura genovese. A Genova, e da qui in tutto il territorio ligure, l’intonaco entra in uso nel XIV-XV secolo, dapprima solo a calce, senza colori, e poi dal XV-XVI secolo con colori vivaci; l’uso della facciata dipinta si diffonde e si sviluppa a partire dalla metà del Quattrocento, con massima fioritura tra la metà del Cinquecento e tutto il Seicento. Nelle riviere il vastissimo sviluppo avviene nel Settecento, e prosegue per tutto l’Ottocento, sino a inizio del Novecento. La ricca gamma cromatica è costituita dal caratteristico rosa genovese, dal rosso genovese, dal rosso vinato in varie tonalità e poi dal giallo ocra e dal giallino. I toni freddi quali il celeste, il grigino e il verdino, tipici del barocchetto genovese, apparivano meno diffusi, ma all’indagine risultano molto presenti, come emerso anche nei recenti interventi genovesi del 2001 e 2004. I modelli decorativi si articolano in una serie di tipi: da quello più semplice, a monocromia, con sottile fascia bianca che fa da marcapiano e incornicia porte e finestre o a bicromia, per la presenza di differenziazione cromatica tra fascia di elevazione e fascia basamentale, quest’ultima decisamente più scura. Semplice modello che si può arricchire ai margini di un finto bugnato. Nei tipi più complessi questa maglia è arricchita, negli spazi murari tra le finestre, con elementi architettonici e decorativi che delimitano specchiature, con o senza figure, e da quadrature, con finti balconi bugnati o a balaustrini, ed elementi classici come finti timpani triangolari o curvi, spezzati attorno a porte e finestre; finte cornici e cornicioni modanati.
Al pianterreno, il basamento è spesso trattato con un finto bugnato, a cuscino, o a punta di diamante. Caratteristica distintiva di Finalmarina e delle sue facciate è la ricchezza cromatica complessiva dell’edilizia, con compresenza di tutti i tipi di finiture: facciate a rilievo (a stucco); dipinte, e infine semplici tinteggiature. Partiture dipinte e plastiche sono quasi sempre in sintonia stilistica e di repertori decorativi. Dall’attenta lettura emerge che la “facies” attuale di Finalmarina, negli aspetti di maggior impatto, è quella di carattere barocco e barocchetto.